Il progetto "Al museo con... Patrimoni narrati per musei accoglienti" sperimenta una nuova forma di mediazione del patrimonio culturale valorizzando le esperienze educative e di rete svolte dai due musei nazionali di Roma, anche nell'ambito di alcuni importanti progetti europei (READ-ME 1 e 2).
La sperimentazione consiste nell'elaborazione di un programma, condiviso con diverse realtà pubbliche e private, incentrato sulla costruzione di percorsi di avvicinamento e di apprendimento dei contenuti museali e finalizzato al coinvolgimento dei diversi pubblici e alla promozione di forme alternative e innovative di visita alle collezioni permanenti.
"Al museo con... Patrimoni narrati per musei accoglienti" si fonda su un approccio partecipativo e multi-vocale alla conoscenza del patrimonio e coinvolge attivamente alcune categorie di visitatori esemplari (studenti, migranti, rifugiati, persone con disabilità, esperti) nell'osservazione e nella presentazione in forma narrativa degli oggetti esposti.
Il progetto è animato dalla convinzione che i contenuti scientifici del museo possano essere comunicati anche in modo informale e ludico e dalla volontà di dare un senso attuale e dinamico al patrimonio, un concetto che oggi tende ad essere sempre più in relazione con le cosiddette "comunità interpretanti".
Il focus sta nella realizzazione di sei percorsi narrati interattivi (tre per ciascun museo) su alcuni oggetti e temi delle collezioni museali, progettati nell'ambito di un ciclo di laboratori di narrazione e di scrittura.
A partire dal 16 luglio 2014, il pubblico dei due musei potrà visitare le collezioni attraverso gli occhi e la voce di alcuni narratori: Hazel, Juvi, Flavia e altri studenti dell'Istituto "Daniele Manin" di Roma; Sharif e Ali, due giovani afgani dell'associazione FOCUS-Casa dei diritti sociali; Claudio, un archeologo esperto in antropologia fisica, metallurgia e archeologia sperimentale; Ndjock e Ghandy, un mediatore culturale e uno studente delle associazioni Kel'Lam e Comunidad Peruana di Roma; Anna e Valentina, due studentesse sorde delle associazioni KIASSO; Dechen e Geshe, rifugiati tibetani e Giulia, tibetologa.
La fruizione dei percorsi narrati da parte del pubblico avverrà attraverso un'applicazione web su piattaforma Android, disponibile su un tablet distribuito agli info-point dei due musei o scaricabile su dispositivi mobili degli utenti dal sito web o nell'area wi-fi dei due musei.
L'applicazione permetterà al pubblico di scegliere in autonomia i diversi percorsi narrati e di vivere un'esperienza interattiva, immersiva ed emozionale di visita alle collezioni.
Attraverso la "lente magica" dello schermo dei tablet e mediante la tecnologia della realtà aumentata, il pubblico potrà ascoltare storie e intepretazioni sugli oggetti dalla viva voce dei narratori e guardare scenari di ricostruzione e/o di evocazione di contesti. Una sezione di contenuti di approfondimento permetterà poi di conoscere più in profondità specifici temi e aspetti collegati agli oggetti presentati e alle narrazioni ascoltate.
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Il progetto "Al museo con... Patrimoni narrati per musei accoglienti" è nato dalla collaborazione tra il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” e il Museo Nazionale d’Arte Orientale “G. Tucci” di Roma.
L'idea è stata sostenuta dalla Direzione Generale per le Antichità e il progetto è stato ammesso al finanziamento del MiBACT in seguito alla partecipazione al bando “Promuovere forme innovative di partecipazione culturale”, promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale con Circolare n. 7/2012.